Se sono sospeso
tra lacrime e gioie
lo devo all’ardore
di favole vuote.
Se ora richiamo
il tuo corpo parlante
ritrovo una vaga, oscillante
arteria pulsante,
fremente,
crescente
che
implora un piacere,
che dona e che prende
durezze d’amore,
dolcezze e dolore.
Se ora riposo
appagato e silente
ritrovo una notte
matrigna e nutrice
che scava con
gocce di lacrime antiche
la pietra corrosa
dell’essere vivo.
Molto bella ed evocativa...
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